Inaugurata un’area verde ai martiri delle Foibe

Oggi a Castenaso in modo ufficiale è stato inaugurata un’area verde ai martiri delle Foibe. L’Associazione Nazionale Carabinieri era presente con apposita Rappresentanza d’Istituto comandata dal Socio Effettivo Lgt. CS Cav. Domenico GUARNIERI. Era presente in rappresentanza del Comitato di Presidenza ANC il Gen. D. Cesare ALIMENTI. La corona d’alloro con il Tricolore (ex art. 12 della Carta) è stato deposto dal Car. Aus. Michele ZAGHINI 7BTG TTA e dal Presidente degli AC Cristina SARTI.
Alla cerimonia hanno partecipato Autorità Civili, Militari e Consiglieri Comunali. La Sezione vuole ricordare questa data con le parole del Presidente della Repubblica Sergio MATTARELLA. “La costruzione dell’Unione europea un antidoto alle barbarie”.
Si celebra oggi il Giorno del Ricordo, in memoria dei quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale.
“In quelle martoriate ma vivacissime terre di confine, che da secoli ospitavano popoli, lingue, culture, alternando fecondi periodi di convivenza a momenti di contrasto e di scontri, il secolo scorso ha riservato la tragica e peculiare sorte di vedere affiancati, a pochi chilometri di distanza, in una lugubre geografia dell’orrore, due simboli della catastrofe dei totalitarismi, del razzismo e del fanatismo ideologico e nazionalista: la Risiera di San Sabba, campo di concentramento e di sterminio nazista, e la Foiba di Basovizza, uno dei luoghi dove si esercitò la ferocia titina contro la comunità italiana”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che presiede la cerimonia al Salone dei Corazzieri . Mattarella ha aggiunto: “Quel territorio, intriso di storie e di civiltà, condivise lo stesso tragico destino di molti Paesi dell’Europa centro-orientale, che, dopo la sconfitta del nazifascismo, si videro negate le aspirazioni alla libertà, alla democrazia e all’autodeterminazione dall’instaurazione della dittatura comunista, imposta dall’Unione Sovietica. Milioni di persone, in quei Paesi si videro allora espulse dalla terra che avevano abitato, costrette a mettersi in cammino alla ricerca di una nuova patria”.
Il capo dello Stato ha ripercorso quel pezzo di storia: “La ferocia che si scatenò contro gli italiani in quelle zone non può essere derubricata sotto la voce di atti, comunque ignobili, di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti; il cui dominio era stato intollerante e crudele per le popolazioni slave, le cui istanze autonomistiche e di tutela linguistica e culturale erano state per lunghi anni negate e represse. Le sparizioni nelle foibe o dopo l’internamento nei campi di prigionia, le uccisioni, le torture commesse contro gli italiani in quelle zone, infatti, colpirono funzionari e militari, sacerdoti, intellettuali, impiegati e semplici cittadini che non avevano nulla da spartire con la dittatura di Mussolini. E persino partigiani e antifascisti, la cui unica colpa era quella di essere italiani, di battersi o anche soltanto di aspirare a un futuro di democrazia e di libertà per loro e per i loro figli, di ostacolare l’annessione di quei territori sotto la dittatura comunista”. Il Presidente di Sezione ANC Car. Aus. Dr. Andrea MARCHI.